Innanzitutto tre rapidi consigli:
- Chiedete l’approvazione del sacerdote prima di impaginare il testo, o per poche modifiche rischiate di dover mettere mano all’intero programma!
- Non limitatevi all’inchiostro nero su paginetta bianca, è noioso e spesso sciatto, sembra una fotocopia! Certo evitate di esagerare sfociando sul trash di colori sgargianti e fotografie a cuore, ma un inchiostro blu scuro come questo risulta molto piacevole ed elegante.
- La scelta della carta è fondamentale: al posto di quotidiani fogli bianchi ho preferito utilizzare una millerighe leggermente ingiallita che ha decisamente impreziosito il risultato finale.
Materiale occorrente:
- Un programma per impaginare, meglio se ricco come photoshop, ma in casi estremi va bene anche word.
- Una buona stampante (per mia esperienza personale trovo le Epson ottime come qualità, non posso dire lo stesso delle HP, che consumano molto inchiostro per un risultato sbavato)
- Una taglierina (le trovate per 20/30€ ormai)
- Graffettatrice e nastro telato
- Fogli A4 della tipologia prescelta
Realizzazione:
Nel caso non siate altrettanto fortunati e vogliate usare una fotografia, siate innanzitutto certi che la chiesa meriti di finire in copertina, e in secondo luogo che la fotografia sia di ottima qualità: non c’è niente di peggio di un’immagine buia, mossa o tagliata; se non siete in grado di sistemarla chiedete ad un amico che sappia usare photoshop, o provate qualche programma semplice come instagram che le dia automaticamente quell’effetto un po’ vintage.
Una fotografia scattata da me ed elaborata in photoshop fino a farla diventare simile ad uno schizzo è invece servita ad arricchire gli angoli delle pagine interne del testo; stessa cosa è successa con una fotografia delle mura cittadine. Con un po’ di manualità potete realizzare voi stesse il disegno, anche ricalcando i bordi di una fotografia, nel caso non siate in grado di usare photoshop.
Un consiglio: ricordatevi di aggiungere una riga leggerissima (io ho usato un grigio molto chiaro) a dividere di volta in volta le due pagine nella stessa facciata, per non rischiare pasticci al momento del taglio!
La rilegatura, che presentava l’unico inconveniente di non poter unire a libro le pagine, è stata risolta graffettandole insieme normalmente (ricordate di lasciare più ampio il bordo sinistro) e ricoprendo poi le graffette con nastro telato per rilegature, che potete trovare facilmente in qualunque cartoleria.
Et voilà! Che ve ne pare?
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